Second chance school – mapping community: un progetto per migliorare la scuola


L’Istituto di Istruzione Superiore Luigi di Savoia di Rieti ha creato un partenariato locale, composto da diverse scuole medie e da enti/istituzioni di riferimento per l’orientamento e la formazione in uscita in quanto istituto professionale, creando un ponte importante con la capitale, Roma, grazie alla collaborazione con il CNR-Ceris (Istituto di Ricerca sull’impresa e lo sviluppo), la rete ELSE e con l’associazione di promozione sociale AIM -Agenzia Intercultura e Mobilità, che si occupa di educazione non formale e formazione all’intercultura e alla mobilità.
Tramite questa rete la Provincia di Rieti ha finanziato il progetto “Second chance school – mapping community” con l’obiettivo di affrontare tre elementi critici strettamente connessi alla dispersione scolastica e all’efficacia dell’azione formativa, alla qualità della didattica per competenze e alla creazione di un ponte concreto  scuola e mercato del lavoro:

– la mancanza di un contesto motivante sia per i docenti che per gli studenti (mancanza responsabile di una didattica poco efficace e di un conseguente aumento della dispersione scolastica);
– la necessità di aggiornare la didattica della scuola affinché sia in grado di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro che richiede, più che conoscenze contenutistiche, precise competenze frutto dell’esperienza. La capacità della scuola di dare una formazione maggiormente aderente alle richieste del mercato si traduce in una maggiore probabilità di occupabilità e, di conseguenza, in un maggiore motivazione a terminare il percorso di studi;
– la mancanza di coordinamento tra le scuole medie e le scuole superiori a livello di piano didattico. La diminuzione della motivazione degli studenti a terminare il percorso di scuola superiore è spesso connessa alle difficoltà che si incontrano nel passaggio dalla scuola media alla scuola superiore. Allo stesso tempo i docenti delle scuole superiori incontrano maggiori difficoltà ad affrontare il piano didattico data la forte disomogeneità di preparazione degli studenti in uscita dalle diverse scuole medie.

Affrontare queste criticità significa portare, tramite questo progetto, la scuola all’interno della dimensione europea dell’istruzione e, soprattutto, creare tutte le condizioni affinché la scuola offra un contesto motivante e sia veicolo per giovani del territorio, oltre che per i suoi studenti e docenti, di opportunità che l’Europa offre di mobilità, formazione e lavoro sia a livello locale, provinciale e internazionale (Programmi comunitari in continua evoluzione come l’LLP, Europa per i cittadini, Gioventu’ in Azione ecc).

Motivazione, competenze chiave e orientamento sono, dunque, le due parole chiave rispetto alle quali il progetto Second chance school – mapping community parte dal presupposto che:

– c’è un aumento di motivazione solo se il contesto è maggiormente motivante, ossia capace di:

  • dare ai docenti uno spazio di azione e libertà per cambiare il proprio lavoro, i processi in cui sono coinvolti e sviluppare le competenze necessarie per migliorare l’azione formativa nei confronti degli studenti;
  • dare agli studenti strumenti per affrontare il mondo del lavoro tramite la possibilità di sviluppare adeguate competenze in relazione alle realtà del mondo economico-locale e alle possibilità di auto-imprenditorialità;

– le competenze sono il frutto di un insieme di attitudini, conoscenze e abilità pratiche sviluppate tramite l’esperienza: non ci può essere una didattica per competenze se non vi è uno spazio esperienziale basato sull’incontro con la realtà del mondo del lavoro.

Permettere alla scuola di sviluppare un sistema didattico sulle competenze, significa, quindi, creare un campo di azione esperienziale (sia per gli studenti che per i docenti) entro cui sviluppare queste competenze (sia da parte degli studenti e dei docenti) in relazione al mondo del lavoro. Il progetto permetterà, dunque di sperimentare forme innovative di apprendimento come retroazione sulla didattica delle esigenze di sviluppo delle imprese. Tale macro-obiettivo è strettamente connesso alla creazione di un ambiente che offra condizioni motivanti al corpo docente, agli studenti, alle imprese coinvolte.

Perché il sistema istruzione/occupazione funzioni correttamente è necessario che i tre soggetti sopra citati intrattengano una stretta relazione di reciproca influenza. La scuola, infatti, dovrebbe conoscere meglio la domanda di sviluppo delle tessuto economico che la circonda e, di conseguenza, essere capace di innovare e adeguare il proprio sistema didattico. Un sistema didattico che non può ignorare, come ha fatto spesso rilevare la stessa Unione Europea, che il dinamismo del mercato del lavoro richiede, più che una preparazione di tipo contenutistico, una preparazione basata sulle competenze. A tal proposito J. Dewey sosteneva che gli educatori dovrebbero insegnare a pensare, piuttosto che proporre argomenti predefiniti, rendendo l’educazione un processo collaborativo nel quali gli studenti formulano ipotesi che dovranno poi essere verificate nella pratica.

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